lunedì 2 febbraio 2015

Tsipras e il nuovo Rinascimento Nazionale

"Siamo un governo di salvezza sociale. La nostra priorità dovrà essere quella di affrontare la crisi umana. Il popolo pretende da noi che lavoriamo duramente per difendere la sua dignità" (Tsipras)

Il nuovo parlamento greco 2015

Syriza 36,34%. 149 Seggi
Nea Demokratia 27,81%. 76 seggi
Alba dorata 6,28%. 17 seggi
To Potami 6,05%. 17 seggi
KKE 5,47%. 15 seggi
AEL 4,75%. 13 seggi
Pasok 4,68%. 13 seggi

Elezioni Politiche 2007 - 2009 - 2012(I) - 2012(II) - 2015  (Dati elettorali)
Pasok 38,1% - 43,9% - 13,1% - 12,2% - 4,6%
Nuova Democrazia 41,8% - 33,5% - 18,8% - 26,6% - 27,8%
KKE 8,2% - 7.5% - 8,4% - 4,5% - 5,4%
Syriza 5,0% - 4,6% - 16.7% - 26,8% - 36,3%
Sinistra Democratica (Di.Mar) X - X - 6,1% - 6,2% - 0,4%
Partito dei greci indipendenti (An.El) x - X - 10,6% - 7,5% - 4,7%
Alba dorata x - x - 6,9% - 6,9% - 6,2%

Il Pasok risulta, da anni, il grande sconfitto. L'elettorato del Pasok è transitato principalmente in Syriza (dove hanno trovato casa diversi dirigenti) e nel To Potami. Il partito di Samaras, nonostante la sua sottomissione alla Troika, le nuove tasse, il taglio degli stipendi, i licenziamenti di massa, torna a crescere e non è poi molto lontano dal risultato del 2009. La Sinistra Democratica (una scissione da destra di Syriza, nata per sostenere il governo dell'inciucio pro troika) sparisce. L'ANEL, il partito filorusso che governa insieme a Syriza, ne esce ridimensionato moltissimo e si giocherà la sua sopravvivenza politica in questo governo di sinistra. Il KKE resta ai minimi e ai margini. Non viene percepito come una reale alternativa, lo stesso (al momento) vale per Alba Dorata che però diventa il terzo partito di Grecia. Ora, entrambi questi partiti, sperano nella sconfitta di Tsipras per le medesime illusioni. Sono convinti che elettoralmente intercetteranno il malcontento popolare dall'ennesima illusione di "salvezza" che Tsipras, oggi, ha dato ai greci. Questo risulta poco probabile, più plausibile temere una crescita dei fascisti di Alba Dorata. Ma nulla è scritto, tutto è possibile.

 L'Alleanza Syriza / Anel
"La Grecia ha toccato il fondo nel 2014, quando ha sperimentato una piena depressione, con una disoccupazione generale cresciuta al 28%, e una disoccupazione giovanile aumentata a circa il 60% [..] Il leader del partito anti-austerità Syriza non cada in una sorta di ‘trappola psicologica’ dei funzionari della Commissione Ue [..] Ci saranno molti che lo ammoniranno ad abbandonare le sue promesse per comportarsi responsabilmente. [..] Il programma imposto (dalla troika) alla Grecia non ha mai avuto senso perché si basava su una sorta di fantasia economica spacciata per una linea realistica di cui il popolo greco ha pagato il prezzo. [..] Syriza dovrebbe ignorare i richiami ad essere responsabile. Tsipras è il primo leader europeo eletto sulla base di un’esplicita promessa di sfidare le politiche di austerità che hanno prevalso dal 2010. Forse il problema dei piani di Syriza è che non sono abbastanza radicali, ma non è chiaro che cosa un governo greco possa fare più di così, a meno che non sia pronto a uscire dall’euro” (Paul Krugman, premio Nobel per l'economia)

Syriza ha ottenuto 149 voti (la maggioranza assoluta è di 151 seggi). Per fare un governo e attuare il piano uminatario per ristabilire i diritti sociali cancellati dalla troika, in tempi brevissimi perchè la situazione è gravissima, ha dovuto fare un accordo con la destra di Anel.
Il KKE non aveva alcun interesse ad entrare nel governo, e i loro "gemelli italiani" ogni giorno ce lo ricordano, vivendo Tsipras come il nemico dell'umanità. Al contrario il To Potami avrebbe ostacolato ogni mossa troppo radicale, paralizzando il governo sin dalle prime manovre radicali.
L'alleanza con ANEL è discutibile, pensiamo alle divergenze sui temi come l'immigrazione e i diritti civili, ma l'emergenza nazionale impone una alleanza anti austerità. Ovviamente i più preoccupati di questa accordo sono quelli della Troika, il che dimostra quanto questa sia pragmatica e funzionale al popolo greco.


Il discorso di Alexis Tsipras dopo l'attesa vittoria
Cittadini di Atene oggi il popolo greco ha fatto la storia. Il popolo greco ci ha dato un mandato molto chiaro, la Grecia lascia l’austerità, lascia dietro di sé anni di oppressione, la Grecia va avanti con la speranza verso un Europa che sta cambiando. Noi abbiamo fatto un passo avanti per incontrare tutti gli altri popoli dell’Europa. Da domani cominciamo un compito molto difficile. Chiudere con il circolo vizioso dell’austerità, annullare il memorandum dell’austerità. Il popolo greco ha messo la troika nel passato, il popolo greco ci dà il mandato per un rinascimento nazionale. Creeremo un governo per tutti e tutte, daremo fiducia a ogni greco e a ogni greca, lotteremo tutti insieme per ricostruire la nostra patria con onestà e amicizia. Non ci sono vincitori e vinti, è finita la Grecia degli oligarchi. Se ha vinto qualcuno ha vinto la Grecia del lavoro, della conoscenza, della creatività, che chiede tempo e spazio per un futuro dignitoso. Voglio ringraziare di cuore tutti voi. Ma anche le migliaia di persone che sono venute da tutta Europa per dimostrare la solidarietà dell’Europa. La nostra lotta è quella di ogni popolo che combatte contro l’austerità. Il governo greco è pronto a collaborare per una vera nuova soluzione, per far uscire la Grecia dal circolo vizioso, per far ritornare la Grecia e l’Europa alla stabilità. Il nuovo governo non darà ragione a nessuna Cassandra, non accetteremo di inchinarci davanti a nessuna costrizione. Combatteremo per la democrazia a livello sociale e a livello amministrativo. Ci riprenderemo la speranza, il sorriso, la nostra dignità, vi voglio ringraziare di cuore a tutti voi che avete lottato con ottimismo, prendendo la speranza tra le mani. In questo momento storico in cui tutti ci guardano: vogliamo rassicurarvi sulla fatto che lotteremo tutti insieme per far restare il sole della democrazia e della dignità sopra la Grecia, insieme ce la faremo. Oggi festeggiamo, questo popolo ha bisogno di festeggiare. Forza e lottiamo insieme.

Il nuovo governo greco
Non riconosciamo la troika come valido interlocutore nei negoziati sul programma di salvataggio della Grecia Non abbiamo intenzione di lavorare con una commissione (come quella formata da Fmi, Bce e Ce, ndr.) che non ha ragione di esistere in quanto non riconosciuta persino dallo stesso Parlamento Europeo” (Yanis Varoufakis)

Ministro delle finanze: Yanis Varoufakis
è un economista greco-australiano. Ha studiato nel Regno Unito e ha insegnato in Australia, Grecia e Stati Uniti. Durante la campagna elettorale si è scagliato contro le politiche di austerità e il piano di salvataggio imposto al paese dalla Commissione europea, dal Fondo monetario e dalla Banca centrale europea.

Ministro dell’economia, della marina, delle infrastrutture e del turismo: Giorgos Stathakis. Nato nel 1954, è un veterano della scena politica greca. Prima di entrare nel partito di Tsipras ha militato nel partito comunista (Kke). Professore all’università di Creta, è uno dei maggiori analisti ed esperti di economia dentro Syriza.

Ministro della salute: Panagiotis Kouroumplis, leader dei Greci indipendenti con cui Syriza ha stretto un accordo per avere la maggioranza in parlamento. Kammenos ha studiato economia all’università di Lione in Francia. È stato vice presidente della commissione per gli affari politici e la sicurezza dell’Osce (2002-2003). Come parlamentare si è occupato di sicurezza nazionale, e di corruzione e trasparenza.

Ministro della cultura, istruzione e affari religiosi: Aristides Baltas


Ministro dell’interno: Nikos Voutsis, Ingegnere civile, è in parlamento dal 2012, quando è stato eletto con Syriza. Fino al 1986 era nella segreteria del Partito comunista greco (Kke). Nel 1993 è entrato nella Coalizione della sinistra, dei movimenti e dell’ecologia (Synaspismos), dove fino al 2012 ha fatto parte della segreteria.

Ministro degli esteri: Nikos Kotzias ha lavorato come ricercatore e ha insegnato nelle università di Harvard e Oxford. Attualmente è professore di “Teorie politiche di studi internazionali ed europei” all’università del Pireo. Nel 2008 è stato consulente del ministero degli esteri greco, dove ha partecipato e diretto una serie di gruppi di ricerca, pianificazione e progettazione.

Ministro del lavoro e della solidarietà sociale: Panos Skourletis
Ministro della giustizia: Nikos Paraskevopoulos
Ministro della difesa: Panos Kammenos
Ministro della produzione, dell’energia e dell’ambiente: Panagiotis Lafazanis
Capo di gabinetto: Nikos Pappas
Vice primo ministro con delega ai negoziati con l’Unione europea: Yiannis Dragasakis
Portavoce del governo: Gabriel Sakellaridis
Rapporti con il parlamento: Zoe Constantopoulou


Tutti i riflettori su Yanis Varoufakis
Si definisce un "economista accidentale" e un "comunista non rivoluzionario" e rappresenta la linea dura del governo greco contro le violenze dell'austerità e la struttura liberale dell'Unione Europea

"Come ministro delle Finanze, posso assicurarvi che non andrò all’Eurogruppo cercando una soluzione che sia buona solo per il contribuente greco e cattiva per l’irlandese, lo slovacco, il tedesco, il francese e l’italiano"

"L'euro è costruito male, malissimo, ed era meglio per la Grecia come per l'Italia non entrarci per niente - ci ha spiegato in un'intervista per il nostro giornale qualche giorno fa  E' crollato rovinosamente sotto i colpi della crisi finanziaria del 2008 ma non possiamo uscirne, nessuno, perché sarebbe una catastrofe molto peggiore. E' come se fossimo a bordo di una nave che va in America e in mezzo all'oceano comincia a imbarcare acqua. C'è tempo per avviare un processo agli ingegneri che l'hanno costruita mentre stiamo per affondare? Rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo di arrivare sull'altra sponda".

"Sarebbe uno spendido segnale di rinnovamento, di voler abolire i dogmi di un liberismo selvaggio che sta portando l'Europa alla rovina". Non se ne fece niente, ma l'appuntamento con la storia era solo rimandato"

Consiglio in merito la lettura del mio libretto rosso di Yanis Varoufakis  

Le prime mosse di Tsipras
L'avventura di Tsipras e della nuova Grecia è partita sotto i migliori auspici. Il primo atto di Tsipras come primo ministro è stato visitare il monumento in memoria dei 200 comunisti greci uccisi dai nazisti 1° maggio 1944 presso Kaisariani. Il suo primo discorso è stato un manifesto di quell'Altra Europa che lui sogna, un'Europa solidale e democratica, dove al centro delle sue politiche ci siano "prima le persone". Un discorso conciso, ma pieno di rivalsa contro una politica europea, cieca e cinica, che sta stritolando la gola del popolo greco, e non solo.
Si parla di "nuovo vento", si fanno paragoni un po' troppo avventuristici con il Socialismo XXI del Sud America. Forse l'enfasi da vittoria sta portando un po' troppo oltre, ma è indubbio che la vittoria della sinistra greca ha portato uno scossone fortissimo. L'Europa neoliberista vive la preoccupazione, e guarda con timore alle elezioni spagnole (2015). Il vento sta cambiando? Forse è presto per dirlo perchè la marcia nera avanza, si diffonde, dalla Francia all'Est Europa, ma ora la sinistra europea ha una grande occasione, di risvegliare i popoli d'Europa e dimostrare, se ne avrà lucida e forza, a tutti che un altra Europa è possibile.

Il Piano B della Grecia: Asse con Cina e Russia
"Siamo contro l'embargo che è stato imposto alla Russia. Non abbiamo divergenze con la Russia e il popolo russo." (Lafazanis, ministro dell'Energia)

"Non siamo d'accordo con lo spirito delle sanzioni contro la Russia che portano conseguenze negative non solo per l'agricoltura ma anche per l'economia del paese in generale" (Chountis, vice ministro degli Esteri)

"Uno degli errori principali della politica estera condotta dall'Unione Europea è stato quello di aver espresso sostegno al nuovo governo ucraino, che ha al suo interno forze neofasciste" (Tsipras, Primo ministro)

Anel è pronta a creare un ampio gruppo di forze politiche dei paesi dell’Europa meridionale, le cui economie sono state danneggiate dalle sanzioni Ue contro la Russia” (Kammenos, ministro della Difesa)

"Come ogni altro membro della UE, la Grecia ha il diritto di esprimere il proprio parere e difendere i suoi interessi su tutte le questioni, compresa la politica dell'UE nei confronti della Russia. La Grecia non accetta che la politica dell'UE nei confronti della Russia sia decisa al di fuori del istituzioni dell'Unione europea [..] l'Unione Europea è un impero idiosincratico sotto il dominio della Germania" (Kotzias, ministro degli Esteri)

Il governo cinese è stato tra i primi a congratularsi con Tsipras per la vittoria, il portavoce del Ministero degli Esteri cinesi, Hua Chunying, ha dichiarato: "Cina e Grecia godono di una tradizionale amicizia e la Cina assegna grande importanza alle relazioni bilaterali" con la Grecia. Il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov ha dichiarato che la Russia è disponibile a fornire aiuti finanziari alla Grecia. Legami che si sono stretti già nel 2014 quando Tsipras si recò in visita a Mosca per incontrare esponenti del governo russo per discutere di possibili piani di cooperazione, ad oggi poco o nulla si sa degli esiti di quelle discussioni. L'Unione Europea è molto preoccupata di questi possibili legami e lo è tanto più dall'alleanza Syriza/Anel, credo sia rilevante ricordare che pochi giorni prima delle elezioni greche (15 gennaio), il leader di Anel, Kammenos, è volato a Mosca per incontrare  il capo della commissione Esteri della Duma, Aleksei Pushkov. Qualcosa si muove e potrebbe attivare un effetto domino, ecco spiegato il rumore assordante che si è creato attorno alla discussione sulle nuove sanzioni contro la Russia dei giorni scorsi. La Grecia, ora, è in grado di bloccare l'azione dell'UE visto che è necessaria l'unanimità di tutti i governi membri su tali decisioni. Un piccolo stato dell'Europa del Sud, dato per tutti come spacciato, morente, che finalmente ritrova il coraggio di alzare la testa e di far sentire la propria voce, fuori dal coro di questa europa ammaestrata dalla Merkel e dalla sua Germania. La piccola Grecia di Tsipras è riuscita a bloccare nuove sanzioni, l'UE ha avuto paura del possibile veto di Atene e ha abbassato la portata: proroga di altri sei mesi delle misure già varate nell’ultimo anno. Il governo greco ha considerato positivo il "compromesso". Credo non serva ricordare che le sanzioni alla Russia da parte dell'UE danneggiano diversi paesi europei che esportano verso Mosca, la Grecia e soprattutto l'economia italiana, sono vittime di queste sanzioni. Solo che l'Italia di Renzi è sottomessa a questa europa e in silenzio accetta l'impoverimento della propria nazione.

Il rosso d'Atene
"La Germania ha fatto fallire il mio paese ed in questo memoriale ci sono tutti gli scandali con le prove necessarie: la Siemens, i treni, i sommergibili, le società di costruzioni, le evasioni fiscali e la continua immunità concessa per questi delitti. La lista Lagard (attuale dirigente del FMI) sempre tenuta nascosta dai precedenti governi con il consenso della Germania. E questa non e’ la sola lista. [..] Se voi, che avete provveduto al finanziamento delle banche, aveste invece insistito per il controllo finanziario degli industriali miliardari (magnati), invece di buttare i soldi nella spazzatura, si sarebbe potuto varare un programma di salvataggio della Grecia" (Tsipras)

In Italia, alcuni ridicoli e non credibili dirigenti del PD, hanno affermato delle similitudini tra Renzi e Tsipras. Le differenze sono evidenti, ma per semplificarle cito direttamente Tsipras: “Il profilo di Renzi è quello di un politico che avanza come un’asfaltatrice, allo scopo di imporre le riforme neoliberiste all’interno del paese, nella riorganizzazione produttiva e la liberalizzazione dell’economia, misure dalle quali, ovviamente, può trarre giovamento solo l’elite con le lobby economiche”. 

Altri, gli autoproclamati "unici eredi" del comunismo mondiale, si sono alleati con Schultz e la Merkel nel contrastare e tifare la fine anticipata del governo Tsipras, con argomenti surreali, come l'evidenziare la cancellazione nel programma elettorale di Syriza dell'uscita dalla Nato e la chiusura della base navale statunitense sull'isola di Creta. Tante, troppe volte, il purismo ideologico di chi sta bene dimentica il mondo reale: la povertà e la fame in aumento del Sud Europa.
Ci sono priorità da risolvere adesso, subito, immediatamente perchè è già troppo tardi. A che serve, oggi, "tifare" da sinistra contro Tsipras?
Osservare lucidamente, anche criticamente, l'attività di governo e rafforzarne l'ala sinistra e progressista è compito indispensabile. Giocare al "tanto peggio, tanto meglio" non è solo stupido, è assolutamente suicida.

Il popolo greco ha fame, è in ginocchio. Tsipras questo lo sa, i più poveri hanno sostenuto e votato Syriza. Una fiducia meritata? Osservando le prime riforme assolutamente si. Non sarà il socialismo, ma è una boccata d'ossigeno, soprattutto per i tanti che vivono la rassegnazione per la propria vita, ma che sperano un futuro migliore per i propri figli. Il Governo Tsipras in questi primi giorni di attività ha stoppato le privatizzazioni, salvaguardato il patrimonio pubblico. Ha alzato il salario minimo interprofessionale a 751 euro (era di 500 euro), ha dato elettricità gratis per 300mila famiglie che non se la potevano permettere, ha rintrodotto la tredicesima per le pensioni inferiori ai 700 euro. Cancellato il ticket per le ricette mediche e eliminati i 5 euro di ticket per ogni prestazione ospedaliera, inoltre ha aumentato la gamma di farmaci che possono essere assunti gratuitamente. Nei primi giorni sta di fatto attuando il loro programma elettorale che potete leggere qui: Tsipras, dove ti porta il vento?
Il governo Tsipras e il popolo greco vanno rafforzati con tutte le nostre forze. Perchè il potere economico ha tutte le potenzialità per sconfiggerci, l'impostazione neoliberista dell'UE ha tutto il suo interesse nello schiacciare ogni realtà dissidente al loro sistema. Nostro compito è lottare e sostenere con tutte le nostre forze questo governo di concretezza e speranza, mantenere viva l'esperienza europea di governo più vitale di questo inizio secolo, per poi mostrare a tutti i popoli d'Europa che un'alternativa c'è. Esiste, è viva ed è il nostro futuro. Ora tocca a noi.

Andrea 'Perno' Salutari

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