giovedì 2 giugno 2016

Vota per la Repubblica di P. Togliatti

Tutti coloro che conoscono la storia politica d’Italia degli ultimi decenni, sanno che un periodo nuovo si è aperto nel 1944, quando i partiti comunista e socialista, rompendo una vecchia tradizione, sono entrati per la prima volta nel governo, portando a questo e allo Stato l’adesione della classe operaia e delle grandi masse lavoratrici. Con questo atto sono state aperte all’Italia nuove prospettive di sviluppo democratico e di progresso sociale nell’ordine e nella libertà.
Ma è evidente che vi sono gruppi conservatori e reazionari che respingono queste prospettive, che vogliono il ritorno alla vecchia divisione in campi inconciliabili, che aspirano a ricacciare le masse lavoratrici e i loro partiti verso le posizioni del passato. Questi gruppi sono quelli che oggi, uniti attorno alla dinastia dei Savoja, si battono contro la democrazia. Ciò che li ha esasperati è la nostra politica di unità, la sola che possa portare l’Italia alla salvezza.
La fazione monarchica lavora per respingere l’Italia verso la disunione, verso la scissione, verso la discordia. Questo dimostra tutto il suo atteggiamento: dal blocco attorno ai Savoja dei gruppi testardamente fascisti e di tutte le forze retrograde e intransigentemente reazionarie, sino agli episodi minori della lotta, sino al risorgere dello squadrismo con bandiera monarchica per turbare la campagna elettorale e intimidire i cittadini, sino alle campagne vergognose di avvelenamento dell’opinione pubblica, di diffamazioni, di calunnie, di violenze contro i partiti demo' erotici e progressivi, e prima di tutto contro gli iniziatori della politica di unità nazionale.
E' chiaro! Vi è una parte delle classi possidenti, la parte più ottusa, più egoista, più reazionaria, che non vuole il progresso sociale nell'unità, nella libertà, nell'indipendenza della Nazione. Questa parte spera nella vittoria monarchica per un ritorno all’antico, per annullare l’impulso unitario dato da noi nel 1944 alla vita italiana. Bisogna quindi votare per la Repubblica e contro la monarchia se si vuole la unità della Nazione. Il bene d’Italia sta nel fatto che la feconda collaborazione politica da noi iniziata continui in un'atmosfera di rinnovamento democratico profondo. Chi vuole impedirlo, qualunque sia il pretesto, di cui si serve per giustificarsi, lavora al danno del nostro paese.
Il trionfo della Repubblica è garanzia di progresso pacifico per tutti.
Il voto per la monarchia è voto per la disunione, per la discordia, per la rovina.



Editoriale pubblicato sull'Unità del 2 giugno 1946

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